VIII. Nè men con l'altro di vagar mi giova Per abitata, o per solinga strada, E veder dame, e cavalieri in prova Di cortesia venir, venir di spada, Mostri di forma inusitata e nova, Castel, che sorga d'improvviso, o cada, Opre d'incanto, ove maggior si chiude, Che tosto non appar, senso e virtude. IX. Poi rivolgo lo sguardo, e sul pendio Della collina, ove son d'oro i campi, Le falci in man de' mietitor vegg' io, Sotto il pendulo Sol, dar lampi e lampi. Ma tu, buon mietitor, frena il desio, E non dolerti, che di man ti scampi, E alle povere man della pudica Spigolatrice resti alcuna spica. X. Se, tua mercede, sostener nel verno Che sempre quella d'un cor grato ascolta : E vedrai, che la tua d'altrui pietade Più che le piogge e il Sol, giova alle biade. XI. Ir leggendo talor mi piace ancora Qualche bella d'amore istoria finta, Cui di dolce eloquenza orna e colora Penna in Anglici inchiostri, o in Franchi tinta. Qui più d'una mia propria, e più talora D'una vicenda tua chiara e distinta, Zenofila gentil, legger m'è avviso ; E di lagrime dolci aspergo il viso. XII. O tu, tu, la cui sorte ai destin miei Parea pur che dovesse ir sempre unita, Chi detto avrebbe un dì, ch'io condurrei Dalla tua sì diversa or la mia vita? Mentr'io questo ragiono, appena sei Tu forse di tue piume al giorno uscita, Ed ora siedi al lungo specchio, dove Mediti nuove fogge, e piaghe nuove. XIII. Visita un dì le mie romite sponde: T'atende questo Zefiro, che l'onde E' più che da' fior suoi, spera diletto Da quanto ti fiorisce in volto e in petto. XIV. Meravigliando Cromi al dì novello Vedi tu questa rosa, e là quel giglio? XV. Frutto de' suoi sorrisi, e non del Sol, È quest'aere sì lucido e sereno. De' fiati suoi, non d'erbe e di viole, * Così chiama l'Autore l'amico suo Conte Andrea Nogarola. Questo Cavaliere mancò di vita due anni e mezzo dopo scritti questi versi cioè nell' inverno dell'anno 1787. Buon Letterato, e buon Cittadino, avendo sostenuto più volte pubblici impieghi. Fu poi d'una soavità di maniere, e d'una purezza di costumi non ordinaria; e morì in età ancor fresca con una invidiabile e rara costanza. |