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APPENDIX, No. II.

The following is a Summary of the Arguments of each Scene and Act, in L'ADAMO of G. B. ANDREINI, mentioned above, p. 183.

ATTO PRIMO.

SCENA 1. Iddio di creta forma Adamo, quale incontanente forzarsi di lodarto ma divinamente addormentatosi, mentre in estasi scorge altissimi misteri della santissima Trinita, & Incarnatione del verbo eterno: della costa di lui ne viene formata Eva: la quale egli, dopò suegliato, caramente abbraccia, & accetta per compagna onde benedetti da Dio, e fecondati, acciò riempissero il mondo d'huomini, riceuono il precetto di non mangiare del albero, che suela il bene, & il male, e cominciano à contemplare la bellezza delle creature.

SCENA 2. Lucifero uscito dall' Abisso contempla il Paradiso terrestre, biasmando tutte l'opre di Dio.

SCENA 3.

Lucifero essorta Sathan e Belzebu à forzarsi di far peccare Adamo, acciò macchiato di peccato, sia in odio à Dio, e non s'incarni il Verbo Eterno.

SCENA 4. Lucifero manda Melecano, e Lurcone à tentar Eva, quelli di Superbia, & questi d'Invidia, acciò si dolga di Dio, perche non l'habbi creata prima di Adamo.

SCENA

SCENA 5. Si mandano Ruspicano, & Arfarat, à tentarla d'Ira, & di Avaritia.

SCENA 6. Maltèa và à tentarla d'Accidia; Dulciato, di Lussuria; & Guliar, di Gola.

ATTO SECONDO.

SCENA 1. Quindeci angeli à gara lodono tutte l'opre divine.

SCENA 2. Adamo pone il nome à tutti gli animali, & insieme con Eva loda con molti encomii il sommo Dio.

SCENA 3. Serpe s'apparecchia per tentar Eva, e dice per qual cagione habbi preso quella forma, & non altra.

SCENA 4. Volàno narra a Sathan l'infernal consiglio del modo di assaltar Eva.

SCENA 5. Vana Gloria e Serpe congiunti d'accordo entrano nel Paradiso terrestre, e si nascondono sù l'albero della scienza del bene, e del male, per tentar Eva à gustare i frutti di quello.

SCENA 6. Eva gloriandosi dei tanti favori, e gratie riceuute da Dio, rimira il Serpe sopra l'albero, e con molte ragioni da quello persuasa, prende il pomo, lo gusta, e' và cercando Adamo, per farlo fare l'istesso.

ATTO TERZO.

SCENA 1. Adamo dopo l'haver descritto leggiadramente la fonte che irrigava il Paradiso terrestre fù da Eva persuaso a gustare il pomo, e lo mangiò per non contristarla; onde ambidue conobbero d'esser nudi, soggetti a morte & a mille altri mali & si nascosero.

SCENA

SCENA 2. Volano rallegrandosi d'el peccato d'Adamo, col suono di roca tromba chiama tutti gli spiriti Infernali.

SCENA 3. Sathan certificato d'ella caduta d'Adamo, essorta gli altri spiriti a far festa.

SCENA 4. Serpe con Vana Gloria tornando trionfanti d'Adamo sono da Sathan, e da gli altri spiriti perciò adorati: e da Canoro vengono cantate le lodi loro.

SCENA 5. Gli Folletti per allegrezza della caduta d'Adamo danzano insieme: ma sentendo trombe celesti e scorgendo la divina luce tutti fuggono all' abisso.

SCENA 6. Il Padre Eterno chiamando Adamo & Eva e da loro confessato l'errore, ad ambidue publica le pene nelle quali sono incorsi, maledice il serpente & si nasconde da loro.

SCENA 7. L'Angelo porta due vesti di pelle ad Adamo & Eva, e da quelli partendo à volo gli lascia dolenti, a lagnarsi de gli errori loro.

SCENA 8. L'Archangelo Michaele con spada di foco scaccia Adamo & Eva dal Paradiso, & essortando gli altri Angioli, che solevano stare con loro, ad andar seco in Cielo, fa che resti un Cherubino con la spada di foco a guardare la porta del Paradiso.

SCENA 9. Gli Angeli pria che partirsi, licentiatisi d'Adamo, l'essortano a piangere il suo errore, promettendoli allegrezza,

e canto.

ATTO QUARTO.

SCENA 1. Voláno a suono di tromba chiamando tutti gli spiriti de gli elementi, che vengano ad incontrare Lucifero, eglino vengono tutti.

SCENA

SCENA 2. Lucifero chiamati tutti gli spiriti a conseglio, dimanda a ciascuno il suo parere, si delle attioni d'Adamo, come delle Divine; ma non fapendo quelli bene interpretarle, egli loro le dichiara.

SCENA 3. Lucifero emulo di Dio, nella creatione del mondo, da una massa di terra confusa fa uscire quatro mostri a danno dell' huomo, Mondo, Carne, Morte, e Demonio, poi con tutti gli altri torna all' Inferno.

SCENA 4. Adamo solingo narra come gli animali, e tutte l'altre cose hanno cangiato forma, e costumi, per il suo peccato, & amaramente lo piange.

SCENA 5. Le fere seguendosi, & amazzandosi tra loro, mettono gran terrore ad Adamo & Eva che perciò si nascondono.

SCENA 6. Appariscono ad Adamo quattro mostri cioè, Fame, Sete, Fatica, e Desperazione, e la Fame gli dice, che mai questi da lui partiranno.

SCENA 7. La Morte minaccia di troncare la vita ad Eva, & Adamo, e subito il Ciel turbato con tuoni, saette, grandini, pioggie, e venti, gli spauenta.

ATTO QUINTO.

SCENA 1. La Carne tenta Adamo, e trouandolo ritroso, gli mostra, come tutte le cose sentono amore.

SCENA 2. Lucifero s'aggiunge, alla Carne, e tenta di persuadere Adamo a congiungersi con essa; fingendosi Adamo celeste.

SCENA 3. Adamo con l'agiuto dell' Angelo suo custode supera la Carne & Lucifero.

SCENA

SCENA 4. Il Mondo narra le sue grandezze, e ciò che farauno gli huomini per l'oro, e s'apparecchia per tentar Eva.

SCENA 5. Il Mondo propone ad Eva tutte le sue pompe, e gli fa apparire un vago, e ricco palazzo d'oro.

SCENA 6. Dal palazzo del Mondo uscito un choro di Donzelle, con molti ornamenti vogliono ornarne Eva, ma alla voce & precetto d'Adamo restano confuse, & il tutto sparisce: onde il Mondo minacciando ad Adamo, chiama contra di lui tutti gl' Infernali Mostri.

SCENA 7. Lucifero, Morte, Mondo, e chori di Diavoli, s'apparecchiano per far violenza ad Adamo, e combattere con

Dio.

SCENA 8. L'Archangelo Micaele, con chori d'Angeli, combatte con Lucifero, & i chori di Demonii, & superati gli scacciano sino all' Abisso.

SCENA 9. Adamo & Eva riveriscono l'Archangelo Micaele, e da lui sono consolati & assicurati, che per la penitenza loro, an dranno a goder in cielo: on de per allegrezza gli angeli cantano lodi a Dio, della vittoria, & felicità dell' huomo, per l'immensa pieta & Amor divino.

The lovers of Paradise Lost will, we trust, be entertained with having an opportunity of seeing how greatly and judiciously our sublime and divine poet has heightened and improved any the least hints or images, he has been supposed to have taken from this ancient drama, copies of which are extremely scarce and uncommon; and therefore a specimen of the versification is subjoined. Not that it can be imagined, that the copious, comprehensive, and creative mind of Milton, so rich in the stores of nature, could condescend to be a mere borrower, as Voltaire would insinuate: nor can we as

sent to the opinion of that critic, who says, "that the poetical

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