VI. O che ti piaccia Di dolce Luna L'argentea faccia Quando nel petto La Notte bruna Stilla il diletto Del meditar: VII. Non rimarrai, Me ti vedrai Sempre vicin. Oh come è bello Quel di viola Tuo manto, e quello Sparso tuo crin! VIII. Più dell'attorta Chioma, e del manto, Che roseo porta La Dea d'Amor: E del vivace Suo sguardo oh quanto Più il tuo mi piace Contemplator! IX. Mi guardi amica La tua pupilla E a te, soave Nuovo mio stil. LA GIOVINEZZA. I. Di folto e largo faggio Sotto l'intreccio verde, Bellissima una Donna : Il color della gonna Era purpureo, e bianco. II. In questo, e in quel colore Par che il seren del core Su la fronte si spanda, E passi in chi la mira; E intorno al crin le gira III. È dunque invan ch'io scampo, IV. Levossi allora, e il viso, Come se letto intero Avesse il mio pensiero, La Giovinezza io sono. V. E volte a me le spalle Premer con gran prestezza, Dissi: è la Giovinezza. |